L’OSPITE INQUIETANTE

 Loosely based on the eponymous work of Umberto Galimberti

LENGHT & YEAR

60’/2010

CHOREOGRAPHY

Alessia Gatta

MUSIC

AA.VV

SCENOGRAPHY

Alessia Gatta

PHOTOGRAPHY

Viola Pantano

DANCERS

Daniele Toti
Eleonora Colasanti
Gioele Coccia
Gioia Giglio
Sara Sguotti
Veronica Fanella
Viola Pantano

A Ritmi Sotterranei’s production, in collaboration with  a.s.d. [MATRICE] N, Tanzfest and the Culture Department of the City of Alatri.

IT

Stanno male ma non lo sanno. Vivono nell’assoluto presente per dimenticare un futuro che non c’è.  E’ il profilo dei giovani contemporanei tracciato da Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista, nel libro ”L’Ospite Inquietante Il Nichilismo e i giovani” (Feltrinelli).  Prendendo spunto dalle riflessioni di Galimberti, Gatta parla di Nichilismo attraverso la danza.
Il crollo dei valori che caratterizza l’esistenza dei giovani d’oggi è il tema centrale. Giovani sempre più insicuri e incapaci di aggrapparsi ai valori che avevano rischiarato la strada ai loro padri.

“…follia che veste gli abiti della freddezza e della razionalità… 
…parole , che invitano all’impegno e allo sguardo volto al futuro…
…grido, che talvolta spezza quella corazza opaca e spessa del silenzio che, massiccio, avvolge la solitudine della nostra segreta depressione come stato d’animo senza tempo, governato da quell’ospite inquietante che Nietzsche chiama nichilismo. Il nichilismo si aggira tra di noi, penetra nei nostri sentimenti, confonde i nostri pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca le nostre anime, intristisce le passioni rendendole esangui.
Il cuore è l’espressione metaforica del sentimento, che non è languore, malinconia, ma è forza. La forza d’animo, educare ad essere se stessi accogliendo a braccia aperte la propria ombra, che rappresenta ciò che rifiutiamo di noi. In questo deserto di insensatezza dove l’atmosfera nichilista diffonde il disagio che non è più psicologico ma  culturale. E allora è sulla cultura collettiva e non sulla sofferenza individuale che bisogna agire, perché questa sofferenza non è la causa, ma la conseguenza di un’implosione culturale di cui soprattutto i giovani, parcheggiati nelle scuole, nelle università, nei master, nel precariato, sono le prime vittime. Bisognerebbe operare uno spostamento di prospettiva capace di farci incuriosire di noi stessi, per poter guardare in faccia il nostro ospite  e non rendere il suo passaggio invano.”

EN

They are sick but they don’t know it. They live in the absolute present in order to forget a future that does not exist. This is the profile of today youngsters traced by philosopher and psychoanalyst Umberto Galimberti, in his work “L’Ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani” (The disturbing guest Nihilism and young people)(Feltrinelli). Taking inspiration from Galimberti’s reflections, Gatta talks about nihilism through dance.
The collapse of the values characterizing the existence of todays youth is the central theme. Young people are even more insecure and unable to hold on to the values which had lit their fathers’ way.

 
… madness envelopd in coldness and rationality…
… words inviting to commitment and a look into the future …
… A shout, sometimes breaks the opaque thick armor of silence, which massively envelops our secret depression’s loneliness as a timeless mood. It seams to be governed by that disturbing guest which Nietzsche called nihilism. Nihilism is among us, it penetrates into our feelings, it confuses our thoughts, it clears our perspectives and horizons, it saps our souls, it makes passions sad and bloodless.
The heart is the metaphorical expression of feelings, which is not languor nor melancholy, but strength. Fortitude, educating us to be ourselves, welcoming even our own shadow, which represents what we reject of ourselves. In this desert of meaninglessness where the nihilistic atmosphere spreads discomfort that is not psychological but cultural. So, we must act in the collective culture and not in the individual suffering, because this suffering is not the cause but the consequence of cultural implosion whose first victims are young people, often placed in schools, universities or in temporary jobs. We should operate a shift of perspective which can make us curious about ourselves, in order to be able to face our guest and not make his move in vain.