SOSPESO TRA LE CORRENTI

LENGHT & YEAR

60’/2009

DIRECTION
AND CHOREOGRAPHY

Alessia Gatta

DRAMATURGY

Marco Angelilli

MUSIC

Antonio D’antò

SET DESIGN

Alessia Gatta

FASHION DESIGN

Cristina Di Castro

VISUAL ART

Viola Pantano

DANCERS

Chiara D’Antò
Daniele Toti
Eleonora Colasanti
Gioele Coccia
Gioia Giglio
Sara Sguotti
Veronica Fanella
Viola Pantano

PRODUCTION

[Matrice] N

Ritmi Sotterranei

“Scavando l’oscurità e pungendo il nostro corpo, la luce fa scivolare la vita nei luoghi.”
Tadao Ando

IT

Sospeso tra le correnti nasce in un territorio indefinito che sta tra architettura, danza, teatro e musica. Mette in discussione il rapporto tradizionale tra interno ed esterno, per stabilire tra loro una diversa connessione.
Indaga le relazioni tra corpo e ambiente e i continui reciproci scambi tra l’uno e l’altro, dai più apparenti ai più nascosti. Ed esplora quanto sia concreta la possibilità di influenzare l’ambiente a partire da un proprio cambiamento interiore. Tra correnti forti, tra proposte contundenti, in una concitazione che confonde, la sospensione è il luogo del silenzio e dell’esperienza; si fa scelta preziosa di respiro, di consapevolezza e poi di azione: portare una nota lieve in un contesto duro.
La danza, con le sue forme e le sue strutture, può imporsi in un spazio; Può abitarlo e progettarlo. Ma nello stesso tempo può ascoltarlo e comprenderlo. Può dialogare non solo con ciò che è già visibile ma anche con quanto è invisibile e privo di forma. Può sintetizzare, purificare, cogliere il necessario. Nella sospensione tra le correnti, può scoprire la danza che quel luogo attende.
Anche in quest’opera, Gatta riporta nell’immaginario scenico forti riferimenti all’architettura, guardando all’estetica minimalista di Tadao Ando, architetto che ha segnato profondamente un periodo della sua ricerca.
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Composizione originale e d inedita realizzata interamente dal maestro Antonio D’Antò con l’utilizzo di una Ensemble di percussioni, tre strumenti solisti ed elaborati di musica elettronica.
La Musica si articola in quattro quadri, quasi ad immaginare l’oggetto di scena più rilevante, il cubo aperto. Se non consideriamo l’appoggio sul piano rimangono quattro facce: ciascuna è informata da una caratterizzazione timbrica 1-la voce
2-il trombone
3-le percussioni
4-rendez-vous
l’elettronica è il collante delle quattro aree e immagino una luce che, a turno, metta in risalto le individualità musicali in sfondo. la tradizione musicale giapponese è, parimenti a quella italiana, basata sulla modalità e, quindi, le quattro “facce” musicali sono imperniate ciascuna su un modo differente. Uniti nella diversità.

“Digging the darkness and pricking our body, light lets life slide into the places
Tadao Ando

EN

Suspended among currents was born in an undefined territory that lies among
architecture, dance, theater and music.
It questions the traditional relationship between inside and outside in order to establish a different connection between them.
It investigates the relationship between body and environment and the continuous mutual exchanges between them, both the apparent exchanges and the hidden ones.
It explores how real the opportunity to influence the environment starting from our own inner change can be.
Among strong currents, among blunt proposals, in confusing excitement, the suspension is the place of silence and experience. Suspension becomes your precious choice of breath, of awareness and then of action. It brings a delicate note to a hard context.
Dance, with its forms and its facilities, can establish itself in a space. Can inhabit it and design it. But at the same time it can hear and understand it. It can communicate not only with what is already visible but also with the invisible and the formless. It can synthesize, purify and grasp need. In suspension among currents, you can understand the dance that the place is waiting for.
Once again, Gatta brings strong architectural references to the setting imagination, looking at Tadao Ando’s minimalist aesthetics.

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Original unpublished composition made entirely by Antonio D’Antò with the use of a percussion ensemble, three solo instruments and electronic music elaborates.
Music consists of four parts, almost letting the viewer imagine the most relevant setting object, an open cube. Excluding the base on the floor we can consider the remaining four faces: each one is informed by a timber characterization 1-voice
2-trombone
3-percussion
4-rendez-vous
Electronic music is the glue of the four areas and we can imagine a light that, in turn, highlights the musical individuality in background. Like the Italian one, Japanese traditional music is based on mode, so each one of the four music “faces” is pivoted on a different mode. United in diversity.